mercoledì 25 maggio 2011

Una per tutte

Ieri ho cenato con una Iside del Terzo Millennio, ha i capelli un po' rossi come Lilith ottocentesca.

L’ho conosciuta quando era una Ragazza, ma non immaginavo che sarebbe esplosa in una femminilità così perfetta. Allora aveva il carattere di un vino mosso, poteva piacere oppure no, ma non se ne preoccupava molto.
Oggi non può non piacere a qualcuno, a meno che questo qualcuno non abbia paura di lei.

Ha avuto le sue figlie in modo semplice e secondo natura, come dovrebbe essere e non è più quasi mai. Ci ha pensato sopra molto bene. E non ha smesso di viaggiare da sola, di bere un po’ di vino e di caffé.
Adesso ne avrà un’altra, e anche questa, come poche creature ormai, è un fine e un inizio, e non un mezzo, perché lei ha già tutto, e quello che non ha in sé stessa se lo meriterà poco a poco, come ha fatto finora.
Ama con consapevolezza, onestà e misura il suo uomo, i figli che ha partorito e quelli che ha conquistato.

Lavora tantissimo, per una causa, e lo fa gratis (purtroppo). Del resto però tutto quello che le donne fanno di meglio al mondo lo fanno gratis.

Mentre parla pensi che la forza sia una cosa molto dolce.

Tutto questo fa di lei, fa delle donne come lei, una rivoluzione che cammina lievemente. Speriamo che sia contagiosa. O che cresca innumerevoli Donne capaci di cambiare il mondo.

lunedì 16 maggio 2011

Annientate la principessa. Prima che lei annienti voi.

Siamo in pieno medioevo, e forse qualcuno vorrebbe che sognamo di restarci. I vecchi ricchi e potenti saltano addosso alle servette, i cattivi sono i saraceni, e le principesse (milionarie privilegiate che vogliono farci passar per Cenerentole) sposano il principe biondo.

Se arrivo in ritardo sulla farsa del matrimonio tra i due viziati più regali del mondo, è solo perché speravo che qualcuno ci rivelasse che stavano solo girando uno stucchevole spot pubblicitario.
Invece no. Ad oggi ci stiamo sentendo dire come possiamo fare a dimagrire e a diventare carine come la sposa dell’inutilissimo William.
La figura di Kate Middleton è vacua e ingessata. La principessa di oggi ci viene somministrata insistentemente come un modello: se saremo abbastanza zitte, magre, ben vestite, e carine, forse anche a noi sarà dato di vivere la favola con un principe. Be’, per esempio, di questo William conosciamo ben poche qualità, ma sappiamo che la di lui madre iniziò una favola e dal giorno dopo si ritrovò in un tunnel orripilante, fino alla notte in cui, già liberatasi degli impagliati parenti acquisiti, proprio nel buio di un tunnel finì per morte violenta.

Il culto della principessa uniforma sotto menzogne e melassa ogni tentativo di valorizzazione e di varietà delle aspirazioni femminili. Si inizia con il vestire la Barbie, con l’indossare il costume a Carnevale, e si finisce col bramare gioielli e abiti fantasmatici, con la corsa al principe azzurro, e col mito del “e vissero felici e contenti” ad ogni costo. Le bambine, le ragazze, la società, si meritano qualcosa di più.

Ok, i sogni. Ma credo che sogni come questi facciano andare a letto con una certa ansia, e spesso comportino un brutto risveglio.

martedì 3 maggio 2011

Siete sicuri?

Felice ancora una volta della propria legge del taglione, l’America esulta.
Non so chi, forse Dio, ha detto che non va bene gioire per la morte di uomo. E che chi gioisce per la morte di assassino non è migliore di lui.
Perché esultare?
Perché una vendetta è compiuta? Incivile.
Perché ora la sicurezza è garantita? Ma quale sicurezza? Quella che sia morto davvero, stavolta? Quella che la guerra sia finita? O quella che non ci saranno più attentati terroristici?

Io sono sicura solo del fatto che così stiamo andando di male in peggio.